L'economia delle idee


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L'economia delle idee

Con il diffondersi di Internet e l'accrescersi del suo ruolo come infrastruttura di un sistema economico, alcuni principi cruciali della nostra economia vengono messi in discussione.

Una questione fondamentale è quella della proprietà intellettuale nell'era digitale. È chiaro che affinché delle vere e consistenti attività economiche possano svilupparsi basate sull'uso delle reti, è necessario che sia possibile assicurare che ciascuno venga compensato per il lavoro che svolge. Finora i meccasnismi di protezione della proprietà intellettuale si sono affidati alla protezione del supporto fisico, vietandone la riproduzione. Tuttavia nell'era digitale, è possibile produrre idee e trasferirle da una mente all'altra senza mai renderle fisiche. Cercare di applicare a realtà immateriali le stesse leggi applicate alla materia fisica non sembra molto praticabile, come dimostrano i tempi lunghissimi ed i costi delle cause legali intentate per violazione di copyright su un'idea o sul ``look and feel''. La pirateria è del software è un fenomeno ampiamente diffuso e generalemente non percepito come reato. Appare chiaro che la soluzione non può venire dal rafforzamento di leggi per le quali c`è uno scarsissimo rispetto sociale: in casi di conflitto tra il comportamento generale e la legislazione, è infatti quest'ultima a doversi adeguare.

Il fatto è che il principio di base del copyright va interamente rivisto perché indatto alla nuova realtà, in cui l'informazione può essere istantaneamente riprodotta in milioni di copie. Non ha senso proteggere il contenitore, quando questo sparisce.

Per comprendere questo, dobbiamo innanzitutto riflettere sulla natura della ``merce'' che viene scambiata via rete, cioè l'informazione. Questa merce ha caratteristiche molto diverse dalle altre merci:

Il problema è serio perché quanto piú ci muoviamo verso una società dell'informazione, tanto piú le basi della nostra economia appaiono minate.

Sono state proposte diverse soluzioni a questo problema. Ad esempio quella di adottare un meccanismo di raccolta di royalty attraverso chi distribuisce l'informazione, come avviene con le radio che diffondono le opere dei musicisti.

Una soluzione piú tecnologica è quella che propone di sfruttare i meccanismi stessi della rete. Si potrebbe denominare ``meterware''. Consiste nel consentire la distribuzione senza limiti del software via rete, dotando peró le macchine di un meccanismo di misurazione a tempo, che contabilizza la quantità di utilizzo di un pacchetto. Periodicamente questi dati verrebbero inviati al produttore che li utilizzerebbe per fatturare il cliente.

C'è chi considera il problema insolubile e propone di sostituire al prezzo dell'informazione il prezzo della prestazione. L'architetto che progetta il mio appartamento viene pagato non per il disegno che mi consegna, ma per l'attività che svolge nel prepararlo, attività che svolge solamente per me. Invece di far pagare il software verrebbe quindi fatto pagare il servizio di installazione od il servizio di aggiornamento e manutenzione.


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Mon Oct 23 11:26:06 MET 1995