Patrimonio Artistico di San Miniato

L'aspetto urbanistico e il patrimonio artistico della attuale San MIniato sono il frutto di alcune epoche di particolare floridezza della sua economia e della sua cultura.

Il tessuto architettonico, escluse le fortificazioni e gli edifici pubblici del castello, dovuti agli interessi degli imperatori tedeschi, risale alla prima metà del secolo XIV. In questo periodo, infatti, la città assume uno sviluppo urbanistico rimasto pressoché invariato fino ad oggi: oltre al sorgere di conventi e chiese e di edifici pubblici, in ogni contrada nacquero palazzi e case-torri di cui rimangono visibili testimonianze nell'antica contrada di Faognana e in via Paolo Maioli. Dopo un periodo di decadenza economica e sociale, in seguito alla conquista fiorentina nel 1370, San Miniato conobbe un rinnovamento edilizio nella seconda metà del '500. Il terzo momento di trasformazione urbanistica si deve far risalire al primo scorcio del XVIII secolo, e coincide con l'intraprendente opera del Vescovo G. Francesco Poggi.

Seguendo un ipotetico itinerario a partire dal lato Est della città, San Miniato offre una serie interessente di luoghi da visitare, fra cui:



Chiesa di Santa Caterina

La sua costruzione risale al XIII secolo quando alcuni monaci agostiniani provenienti dal vicino convento di San Martino a Castiglione, per trovare un asilo più sicuro dentro le mura, edificarono la chiesa e il convento. Dal XVII secolo la famiglia Migliorati, proprietaria di abitazioni nella piazza, prese sotto la sua protezione la chiesa, ampiandola e trasformandola. Nel 1744 i religiosi agostiniani furono soppressi per ordine grnaducale e una parte del convento fu inglobato nei beni dell'ospedale; successivamente la chiesa divenne sede di parrocchia. Sulla facciata ci sono due nicchie che fiancheggiano la porta d'ingresso, in cui sono collocate la statua in pietra di Santa Caterina e quella in terracotta di San Nicola (forse del se. XVIII). L'interno è ad una navata con cinque altari in pietra e una cappella dedicata a San Michel Arcangelo. L'interno contiene anche opere degne di nota, come il crocifisso ligeo policromo della bottega di Giovanni Pisano

Piazza Buonaparte

Di forma triangolare, con linee di gronda continua, corrisponde alla medievale "piazza del ponticello"; è stata sede per molti anni del mercato settimanale e viene chiamata popolarmente "piazza dei polli". a piazza è circondata da palazzi di nobili famiglie costruiti fra il XVI e il XVIII secolo. Al centro è collocato il monumento in marmo bianco al Granduca Leopoldo II ("Canapone"), opera di Luigi Pampaloni del 1843.

Convento di San Francesco

Fondato nel 1211, forse proprio nel luogo ove sorgeva un oratorio dedicato a San Miniato, esso è un grandioso complesso, frutto di numerosi ampliamenti effettuati nel corso dei secoli. All'interno il convento presenta due eleganti chiostri. Nel refettorio fa bella mostra di sé una grande tela di Carlo Bambocci rappresentante la cena di San Francesco e Santa Chiara. La chiesa, ad una navata, conserva numerose opere d'arte dei secoli XVII e XVIII. Sul retro dell'altare maggiore trova posto il notevole Coro ligneo, finemente intagliato in tutte le sue parti, attribuito a Giuliano di Baccio D'Agnolo. Sulla facciata esterna della chiesa, modificata con l'ampliamento del XIV secolo, sono ancora visibili i segni della chiesa primitiva.

Santuario SS. Crocifisso

Un crocifisso ligneo risalente a circa il secolo XI, abbandonato a San Miniato da due viandanti, cui furono poi attribuite facoltà miracolose, dette il nome questa chiesa edificata fra il 1705 e il 1718 su progetto dell'architetto Ferri.

Ammirevole il raccordo stilistico e architettonico con le strutture medievali che circondano la chiesa compiuto dal progettista. L'intero edificio è stato recentemente oggetto di restauri e nuovi studi. La chiesa ha la pianta a croce greca sormontata da un tamburo circolare e dalla cupola in cui è inserita una lanterna cieca. La scalinata a rampe contrapposte rispondenti alle aperture laterali realizza uno spazio disponibile all'impianto scenico di cerimonie religiose. All'interno, ogni braccio della croce è coperto da una volta a botte e nei punti di congiunzione si slanciano pennacchi di raccordo con la cupola emisferica.

Il Palazzo Comunale

Situato di fronte alla chiesa del Santissimo Crocifisso, fu eretto intorno al 1300 per residenza dei 12 Difensori del popolo. Notevolmente ristrutturato nel corso dei secoli, presenta le noti di maggior interesse nella sala del consiglio che conserva lacuni stemmi dei giusdicenti databili dal 1390 a tutto il 1500.

Piazza della Repubblica e Palazzo del Seminario

La piazza ha forma asimmetrica ed è delimitata a sud dalla facciata dell'edificio del seminario e per questo è comunemente chiamata piazza del seminario. Dall'altra parte si eleva la facciata posteriore del palazzo vescovile. Si accede alla piazza tramite due porte, ad ovest l'antica "porta toppariorum" (sec. XVI) e ad est la porta del comune. Una rampa di scale porta alla sovrastante piazza del Duomo.

L'arcuata pianta del Palazzo del Seminario ricorda l'originario andamento sinuoso delle mura urbane, cui erano addossate case e botteghe, poi inglobate ed unificate nella costruzione attuale, inaugurata solennemente nel 1713. Il caratteristico aspetto dell'edificio è dovuto all'opera di affrescatura dell'artista fucecchiese Francesco di PIetro Chimenti.



Piazza del Duomo: la Cattedrale


Insieme al vicino prato della rocca costituiva l'area fortificata del castello svevo, circondata da muri e torri. Di forma irregolare e sovraelevata rispetto al resto della città, vi si accede tramite cinque rampe di scale ed una strada. Sulla piazza si affacciano alcuni dei più antichi e prestigiosi edifici sanminiatesi: la Cattedrale con il campanile (Torre di Matilde, rappresentata nella foto accanto) e l'annesso museo diocesano d'arte sacra, il palazzo vescovile e quello dei vicari.

La Cattedrale Santa Maria Assunta e San Genesio risale al trentennio 1220-1250. Fu costruita su una precedente chiesa del 700. Della vecchia chiesa, dedicata a Santa Maria Assunta, restano inseriti nella odierna facciata il leone rampante e mensola, un labirinto e la maschera demoniaca. Nel 1378 la chiesa venne chiusa al culto e trasformata in armeria, fino al 1489, anno in cui venne ristrutturata e di nuovo destinata a scopi religiosi assumendo l'attuale forma a croce latina ed inglobando la Torre di Matilde, unica testimonianza rimasta in città dell'architettura militare del XII secolo, che divenne campanile. La Torre di Matilde, la cui costruzione risale al tempo dei soggiorni in città dell'Imperatore Enrico IV (1184-1194), è a forma di parallelepipedo con coronamento e edicole terminali aggiunte nel XIII secolo. La qualifica di cattedrale risale alla bolla di Papa Gregorio XV del 1622, alla quale seguirono vari lavori di abellimento al suo interno nel 1700 e 1800. Nel 1944 fu teatro di un tragico bombardamento che causò la morte di 50 persone. La facciata è decorata da bacini ceramici (i cui originali sono conservati nel palazzo Vescovile), disposti secondo la forma delle costellazioni dell'Orsa Maggiore e Minore. L'interno è a tre navate con transetto e cappelle laterali affrescate da Antonio Domenico Bamberini. Esso risente di numerosi interventi effettuati tra il 1600 e il 1800 e raccoglie opere di notevole valore, sia sculture che dipinti e affreschi. Sono infatti da ricordarte soprattutto la pala d'altare di Aurelio Lomi e l'acquasantiera ottagonale di Ghibellino Guarnieri.

Nei locali adiacenti alla Cattedrale oggi è situato il Museo Diocesano d'Arte Sacra, inaugurato nel 1966. Nelle cinque sale del museo sono esposte un centinaio di opere di pittura, scultura e arti minori, provenienti da varie parrocchie della Diocesi.

Torre di Federico II

Sulla sommità del colle, a completamento del complesso difensivo della rocca e del castello, Federico II, tra il 1217 e il 1221, fece costruire questa torre, simbolo della città e meglio conosciuta come la Rocca di San Miniato.
Fu adibita anche a luogo di detenzione per prigionieri politici ed è quasi certo che vi fu rinchiuso Pier delle Vigne, già fedele segretario dell'imperatore. Mantenne la sua funzione di fortezza fino al 1530, quando fu abbandonata e il terreno circostante fu acquistato dall'illustre naturalista Michel Mercati che vi edificò una casa.
Minata e completamente abbattuta dai tedeschi nell'estate del 1944, è stata fedelmente ricostruita nel 1958.
La torre di Federico, a pianta quadrangolare, era alta circa 37 metri; il coronamento originario era costituito da colonne cilindriche di mattoni, sull'esempio dei pinnacoli dei campanili siciliani. Queste caratteristiche, insieme agli archetti ciechi ogivali, testimoniano l'intervento diretto di maestranze nella costruzione della torre.
Dalla sua sommità ed anche dal prato circostante è godibile un esteso panorama che va dai tetti delle chiese sanminiatesi, fino al valdarno, alle colline volterrane, agli Appennini, al mare.
Il prato della rocca, oltre che abituale meta di turisti e abitanti dello stesso comune, è teatro, durante tutto il corso dell'anno, di feste folkloristiche suggestive, come la
Festa degli Aquiloni e i Fuochi di San Giovanni.

Piazza del Popolo: Chiesa di San Domenico

La piazza, comunemente detta di "San Domenico", ebbe origine tra la fine del '200 e gli inizi del '300. VI si affacciano imponenti palazzi e la chiesa di San Jacopo e Lucia (San Domenico). La sua esistenza è accertata sin dall'XI secolo e vi fu edificato un convento nel 1345. Nel corso dei secoli ha subito varie trasformazioni che ne hanno alterato i suoi caratteri originali.
La facciata, tardo quattrocentesca, prevedeva una ricopertura in marmo mai avvenuta. All'interno vi sono numerosi affreschi, il monumento sepolcrale di Giovanni Chellini attribuito da alcuni studiosi a Bernardo Rossellino e da altri a Lapo di Pagno POrtigiani, sotto la guida di Donatello; inoltre un tondo in maiolica policroma delle botteghe di Giovanni della Robbia e vari pitture fra cui "La Vergine col Bambino e i Santi Cosma, Damiano, Giovanni Evangelista e Tommaso" di Domenico di Michelino.

Chiesa della SS. Annunziata

La chiesa, comunemente chiamata "la Nunziatina", fu costruita nel 1522, sull'area di un edificio trecentesco, dalla omonima Compagnia, che donò agli Agostiniani Eremitani della Congragazione di Lecceto (Siena). Preso possesso nel 1525 della chiesa e dell'annesso convento, i monaci procedettero ad aportarvi importanti restauri e ampliamenti, tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo. Il vescovo Poggi la riconsacrò nel 1709. I monaci rimasero in questa sede fino alle soppressioni napoleoniche.
L'aspetto attuale della chiesa risale alle ristrutturazioni tardoseicentesche. Ha la forma di un prisma ottagonale chiuso da una cupola emisferica. La parte inferiore della facciata è avanzata rispetto all'asse stradale. Sul lato destro della porta rifinita con modanature in pietra. un'iscrizione testimonia la data della costruzione (1522).
La chiesa ha una pianta a croce con una tribuna per l'altare maggiore e dua cappelle ai lati. L'uso dell apietra serena contrasta armoniosamente con il bianco celeste delle pareti. All'interno della chiesa si trovano dipinti del '500 e del '600. GLi affreschi nel catino della cupola e nelle volte delle cappelle laterali sono di Antonio Domenico Bamberini (sec. XVIII).
Nella monumentale sagrestia si può ammirare una statua in pietra di Sant'Agostino e una tavola raffigurante Santi Agostiniani, da attribuire a Giovanni Brina.

Convento di Santa Chiara

La prima fondazione del monastero delle clarisse francescane si deve far risalire al 1226, su un complesso dei monaci cirtercensi anteriore al 1000. Il grande edificio in cotto conserva alcune parti della costruzione originaria fra cui il campanile e l'ambiente dell'ex sagrestia, oggi locale di ingresso dell'istituto Magistrale.
All'interno sono conservate pregevoli opere, fra cui, di notevole importanza, il "Noli me tangere" di Ludovico Cardi detto il Cigoli, e due trecentesche "croci dipinte" una da un maestro senese, l'altra da Deodato Orlandi.

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